
Il 20 agosto 1797, nella Piazza antistante il Sedile del popolo, lì dove oggi si ammira la statua di Eraclio, si assistè ad un evento del tutto eccezionale: una pubblica assemblea dei capifamiglia. Scopo dell’assemblea era votare pro o contro la messa a coltura dei terreni detti “Mezzane”, tradizionalmente destinati al pascolo. Il documento ha un valore storico notevole, perché vi si ritrovano i cognomi delle famiglie barlettane dell’epoca. Possiamo utilizzare queste informazioni come un punto per cercare con più facilità di ricostruire il nostro albero genealogico.
Di seguito un estratto della cronaca di Elefante in cui si parla di questa seduta ed infine in allegato la preziosa lista dei partecipanti.
Cronaca di Camillo Elefante 20 Agosto 1797
Il solito tempo caldo. Per la seconda settimana la Conversazione in giro in Casa dè Sig:ri d’Elefante. Previo replicato bando di jeri, e l’altro jeri si è convocato pubblico, e general Parlamento in pubblica Piazza circa le ore 21 per sentire la voce dè Cittadini se volevano ripartitamente e ad uso di coltura le tre Mezzane, cioè dell’Ofanto, del Sepolcro, e di Rasciatano, e ciò in esecuzione delle Provvisioni della Reg(i)a Camera della Sommaria in data dè 5 Agosto 1797 giacche volendosi dar sfogo al Memoriale da moltissimi Cittadini firmato, ed umiliato alla M(aestà) del Rè, la sud(dett)a Reg(i)a Camera, vuol sapere se ci concorre il voto Comune. Il voto generale qui sta rimesso in bocca di 36 Decurioni, li quali previo avviso si uniscono in casa, o sia Palazzo Pretoriale, e col intervento del Regio Governatore. Ma come che in d(ett)e Provisioni vi stà l’espressiva, che per ciò eseguire si debba convocare pubblico, e general Parlamento dè Cittadini, il d(ett)o Governatore l’ave interpretato di doversi convocare tutti li Cittadini di ogni Ceto nella Pubblica Piazza, ed il Sig(no)r Sindaco contradicendo a tale dilatamento di Vocali, per non esser risponsabile d’ogni sorta d’incoveniente ne potrebbe resultare da sì pericolosa unione di gran Popolo, ed anche molto prevenito dal D(otto)r D(on) Niccola Libero, D(on) Oronzo Musti, D(on) ……. Gissi, e da D(on) Francesco Sav(eri)o Musti coll’assuntosi Carattere di Dep(uta)ti della Generalità, ne fece lettera d’Officio al d(ett)o Governatore, il quale con risposta ha cautelato il Sindaco, che per non abbandonare la tranquillità pubblica, ne ha pregato S(ua) A(ltezza) il Principe d’Hassia Filipstal, Brig(adie)re e Colonnello di questo Reg(gimen)to Reale di far
impostare in diversi luoghi della Piazza dè Picchetti p(er) riparare ad ogni tumulto, che potrebbe insorgere, come in fatti è seguito con un Plutone, o sia 36 uomini di cavalleria sopra l’armi colli corrispondenti Officiali, quali sono stati bastanti col solo comparire acquetare un principio di qualche bisbiglio, che si era già radunato all’ora prefissa di 21 ora. Per darsi luogo distinto a Governanti una colla Regia Corte, e Decurioni si è aperto il Sedile per Essi, ed il Popolo stava attorno. L’affare si è proposto, Dio sa come, e senza discussione si è passati alli voti, in questo modo, il pred(ett)o Principe d’Assia Filipstal con altri Officiali si è posto attenti d’una delle porte di d(ett)o Sedile per ovviare ad ogn’inconveniente, facendo stare a 4 p(er) volta del Popolo, li quali altro non facevano che sottoscrivere il foglio, se erano scribenti, o spaccar la Croce se erano scribere nescienti, terminato ciò si facevano uscire p. la porta opposta. Nelle soscrizioni non si è pratticata diligenza se erano di età maggiore, se paesani, o che altra volta avessero sottoscritti, e cosi è terminato il tutto, senza il minimo disturbo. Essendomi riuscito leggere il Memoriale, o sia istanza del Procu(rato)re dè Cittadini presentato in Regia Camera in vigore della quale sono spedite le sud(dett)e Provisioni, nel med(esi)mo non si fa parola del Memoriale a S(ua) M(aestà) e dello sfogo ch’ebbe essendosi dato l’incarico al Sig(no)r Fiscale di Camera Vivenzio, come si notò in questo libro, di esaminare se la domanda dè Cittadini meritava sfogo. Ma solo dopo aver descritto in accorcio, e nel modo profittevole al suo assunto, si fonda di darsi esecuzione al Banno del 1792 con cui si permette di darsi a coltura tutte le terre Demaniali della Città, ed Università respettive, il qual Banno con spiega in seguito pubblicata, non ebbe effetto alcuno. Per Barletta ci fù un’Ordine precise del Sig(no)r Marchese Spettabile all’ora Luogotenente della Reg(i)a Camera, ed ora Presid.e del S(acro) R(egio) C(onsiglio) con cui ordinò con Ordine in forma a questo Regio Governatore, che non si fusse ingerito in questo affare delle Terre, e Demanio, e così terminò allora il bisbiglio, ed il fermento per la divisione delle Terre. Vedremo ora a che andrà a terminare quest’altra mossa più ardentemente intrapresa per li principj da per tutto sparsi da sediziosi toccando gli uomini nel più debole, colli vocaboli seducenti di libertà, ed uguaglianza, che non ha potuto mai eseguirsi nel mondo colto, e scuro di barbarie
Di seguito un estratto della cronaca di Elefante in cui si parla di questa seduta ed infine in allegato la preziosa lista dei partecipanti.
Cronaca di Camillo Elefante 20 Agosto 1797
Il solito tempo caldo. Per la seconda settimana la Conversazione in giro in Casa dè Sig:ri d’Elefante. Previo replicato bando di jeri, e l’altro jeri si è convocato pubblico, e general Parlamento in pubblica Piazza circa le ore 21 per sentire la voce dè Cittadini se volevano ripartitamente e ad uso di coltura le tre Mezzane, cioè dell’Ofanto, del Sepolcro, e di Rasciatano, e ciò in esecuzione delle Provvisioni della Reg(i)a Camera della Sommaria in data dè 5 Agosto 1797 giacche volendosi dar sfogo al Memoriale da moltissimi Cittadini firmato, ed umiliato alla M(aestà) del Rè, la sud(dett)a Reg(i)a Camera, vuol sapere se ci concorre il voto Comune. Il voto generale qui sta rimesso in bocca di 36 Decurioni, li quali previo avviso si uniscono in casa, o sia Palazzo Pretoriale, e col intervento del Regio Governatore. Ma come che in d(ett)e Provisioni vi stà l’espressiva, che per ciò eseguire si debba convocare pubblico, e general Parlamento dè Cittadini, il d(ett)o Governatore l’ave interpretato di doversi convocare tutti li Cittadini di ogni Ceto nella Pubblica Piazza, ed il Sig(no)r Sindaco contradicendo a tale dilatamento di Vocali, per non esser risponsabile d’ogni sorta d’incoveniente ne potrebbe resultare da sì pericolosa unione di gran Popolo, ed anche molto prevenito dal D(otto)r D(on) Niccola Libero, D(on) Oronzo Musti, D(on) ……. Gissi, e da D(on) Francesco Sav(eri)o Musti coll’assuntosi Carattere di Dep(uta)ti della Generalità, ne fece lettera d’Officio al d(ett)o Governatore, il quale con risposta ha cautelato il Sindaco, che per non abbandonare la tranquillità pubblica, ne ha pregato S(ua) A(ltezza) il Principe d’Hassia Filipstal, Brig(adie)re e Colonnello di questo Reg(gimen)to Reale di far
impostare in diversi luoghi della Piazza dè Picchetti p(er) riparare ad ogni tumulto, che potrebbe insorgere, come in fatti è seguito con un Plutone, o sia 36 uomini di cavalleria sopra l’armi colli corrispondenti Officiali, quali sono stati bastanti col solo comparire acquetare un principio di qualche bisbiglio, che si era già radunato all’ora prefissa di 21 ora. Per darsi luogo distinto a Governanti una colla Regia Corte, e Decurioni si è aperto il Sedile per Essi, ed il Popolo stava attorno. L’affare si è proposto, Dio sa come, e senza discussione si è passati alli voti, in questo modo, il pred(ett)o Principe d’Assia Filipstal con altri Officiali si è posto attenti d’una delle porte di d(ett)o Sedile per ovviare ad ogn’inconveniente, facendo stare a 4 p(er) volta del Popolo, li quali altro non facevano che sottoscrivere il foglio, se erano scribenti, o spaccar la Croce se erano scribere nescienti, terminato ciò si facevano uscire p. la porta opposta. Nelle soscrizioni non si è pratticata diligenza se erano di età maggiore, se paesani, o che altra volta avessero sottoscritti, e cosi è terminato il tutto, senza il minimo disturbo. Essendomi riuscito leggere il Memoriale, o sia istanza del Procu(rato)re dè Cittadini presentato in Regia Camera in vigore della quale sono spedite le sud(dett)e Provisioni, nel med(esi)mo non si fa parola del Memoriale a S(ua) M(aestà) e dello sfogo ch’ebbe essendosi dato l’incarico al Sig(no)r Fiscale di Camera Vivenzio, come si notò in questo libro, di esaminare se la domanda dè Cittadini meritava sfogo. Ma solo dopo aver descritto in accorcio, e nel modo profittevole al suo assunto, si fonda di darsi esecuzione al Banno del 1792 con cui si permette di darsi a coltura tutte le terre Demaniali della Città, ed Università respettive, il qual Banno con spiega in seguito pubblicata, non ebbe effetto alcuno. Per Barletta ci fù un’Ordine precise del Sig(no)r Marchese Spettabile all’ora Luogotenente della Reg(i)a Camera, ed ora Presid.e del S(acro) R(egio) C(onsiglio) con cui ordinò con Ordine in forma a questo Regio Governatore, che non si fusse ingerito in questo affare delle Terre, e Demanio, e così terminò allora il bisbiglio, ed il fermento per la divisione delle Terre. Vedremo ora a che andrà a terminare quest’altra mossa più ardentemente intrapresa per li principj da per tutto sparsi da sediziosi toccando gli uomini nel più debole, colli vocaboli seducenti di libertà, ed uguaglianza, che non ha potuto mai eseguirsi nel mondo colto, e scuro di barbarie

assemblea_1797_elenco_nomi.pdf |